Voci Inquiete

 

Attraverso i secoli, le donne hanno incarnato un intricato equilibrio di forza e vulnerabilità, amore e lotta, lasciando un’impronta indelebile su una terra intrisa di storie, miti e leggende. La storia le ha spesso dimenticate, relegate a ruoli secondari o trasfigurate in figure leggendarie. Ma queste donne, reali o mitiche, continuano a brillare con una luce intensa, un bagliore che attraversa il tempo e illumina il nostro presente.

Questa serie di trittici celebra la resilienza delle donne lucchesi, che hanno affrontato discriminazioni, amori difficili e battaglie per l’emancipazione. Ogni immagine esplode di colore, un linguaggio visivo che rompe la tradizione per gridare la verità, rendendo ogni scatto un atto di ribellione e celebrazione.

La Polaroid, con i suoi toni saturi e la sua unicità, non è solo un mezzo fotografico: è una metafora della memoria. Ogni scatto cattura un istante, una storia, cristallizzandola in un frammento tangibile, come un ricordo che si rifiuta di sbiadire. Queste immagini raccontano storie di discriminazione e ingiustizie, ma anche di emancipazione e resilienza. Come un canto sommesso che diventa grido, le donne di queste storie sfidano il tempo e le convenzioni ricordandoci che l’amore, quando è libero e non oppressivo, è la vera forza rivoluzionaria.

La luce è il filo conduttore di questa serie: una luce che svela, che ferisce, che guarisce. Essa non solo illumina i volti e i corpi, ma penetra nell’anima, trasformando ogni immagine in un atto di rivelazione. La luce è simbolo di speranza, di una forza che resiste e si fa strada, anche nei momenti più bui. È l’elemento che collega passato e presente, che trasforma il buio della storia in una nuova visione, in cui le donne lucchesi non sono più dimenticate, ma protagoniste di una narrazione che si fa viva e potente.